La serie dei Fantastici Quattro ha un’indiscutibile importanza nell’ambito del fumetto americano poichè è l’opera che diede il via alla Silver Age dei comics riportando in auge il genere supereroico. Ciò fu dovuto a Stan Lee e Jack Kirby che crearono character e concetti fondamentali del Marvel Universe. Ma c’è un altro periodo della storia editoriale di Fantastic Four reputato imprescindibile e che a detta di molti va messo sullo stesso piano della run di Lee e Kirby e cioè quello scritto e disegnato da John Byrne. Quando giunse al timone del mensile era il cartoonist più acclamato degli Stati Uniti, avendo disegnato gli episodi spettacolari di Uncanny X-Men di Claremont, compreso il seminale story-arc della Fenice Nera. Tuttavia, stanco dei mutanti, con l’approvazione dell’allora editor in chief Jim Shooter, preferì Fantastic Four. Si parte nel 1979 da Marvel Two-In-One n. 50 rivista dedicata ai team-up della Cosa (Byrne firma sia i testi che i disegni e perciò l’albo rappresenta il suo primo, vero contributo narrativo alla saga del Quartetto), passando da Fantastic Four 218/221, per arrivare allo storico Fantastic Four 232, albo in cui Byrne comincia ad occuparsi sia dei testi che dei disegni. Nelle mani di Byrne, i Fantastici Quattro tornano ad essere una famiglia e le interazioni tra Reed, Sue, Ben e Johnny divengono il fulcro delle trame, con intrecci degni di una soap opera, inserite nell’ambito della classica fantascienza di impostazione kyrbiana. E, come vent’anni prima avevano fatto Lee e Kirby, John escogita una serie esasperata di colpi di scena e di avvenimenti di grande rilevanza essenziali per l’intero Marvel Universe. Dai quattro angoli del mondo alle estremità dello spazio profondo, i Fantastici Quattro affrontano nemici vecchi e nuovi, tra cui il Dr. Destino e Galactus, mentre Byrne non smette mai di ricordarci che nel cuore di queste avventure c'è sempre una famiglia.
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